Che cos’è la localizzazione?

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Che cos’è la localizzazione in linguistica? Parliamo del processo linguistico molto spesso utilizzato in ambito traduttivo.

Il mondo della traduzione è davvero uno tra i più variegati e dinamici, nel quale ogni processo può essere applicato a casi molto diversi tra loro, rispettando sempre l’obiettivo della comunicazione interculturale e arricchendo al contempo questo campo di numerose tecniche e procedure differenti.

Definizione

Potremmo definire la localizzazione come la sorella gemella della traduzione, con la quale condivide la conversione linguistica da una lingua all’altra, aggiungendo al contempo una visione d’insieme delle culture e realtà in gioco.

Wikipedia ci offre questa definizione:

processo multidisciplinare di adattamento di un prodotto, un testo, o un dispositivo per essere fruito al meglio in una specifica nazione o regione e dai parlanti di quel luogo.

Campi di applicazione e funzioni della localizzazione

La localizzazione viene quindi più spesso correlata a siti web, software (dal pacchetto office ai videogiochi) e al marketing tutto.

Localizzare significa adattare un contenuto da una lingua all’altra, modificando ad esempio gli slogan, le istruzioni, ma anche le grafiche, i font, le immagini.

L’obiettivo è quello di far “funzionare” il nostro messaggio in un’altra linguocultura modificandone alcuni aspetti che potrebbero risultare inadeguati o addirittura inaccettabili nella cultura target del nostro processo. Adattare non solo il codice linguistico, ma il messaggio tutto.

Spostare quindi l’attenzione dalla forma al contenuto, salvaguardare le finalità del testo anche a costo di perdere fedeltà con quest’ultimo, arrivando perfino a rivoluzionare il testo source, raggiungendo lo scopo finale che varia al variare del messaggio.

Un esempio pratico

Un esempio rappresentativo potrebbero essere tutte quelle frasi o immagini “proibite” all’interno di una cultura. Lo so è un termine forte ma capace di spiegare il concetto: all’interno di ciascuna cultura (per via ad esempio degli avvenimenti storici) esistono locuzioni o simboli capaci di rimandare immediatamente a un determinato contesto o, ad esempio, situazione politica. Concretamente: la frase “Vincere e vinceremo” nella cultura italiana non può che ricondurre e riportare alla memoria le immagini del fascismo italiano, ok questo è un caso limite visto che non solo può essere sgradevole ricondurvi accidentalmente un messaggio nato con un altro scopo, ma si correrà anche il rischio di ripercussioni legali (reato di apologia al fascismo) e non solo.

Detto questo è chiaro che nella comunicazione interculturale vi saranno infiniti altri esempi, svariate sfumature capaci di inficiare la riuscita del nostro processo, senza per forza offendere nessuno e senza incorrere a sanzioni, semplicemente passando un messaggio sbagliato o meno efficace.

Localizzazione e coerenza

Come dicevo prima la localizzazione viene spesso applicata al campo informatico, nello specifico ricorre nella traduzione di software, app e siti web. Risulta molto importante, specialmente nei primi due casi, rispettare la coerenza terminologica della linguocultura di arrivo, non solo coerenza all’interno dello stesso applicativo, magari di grandi dimensioni e con numerose funzioni e istruzioni, ma anche una coerenza linguistico-settoriale tipica della lingua, al fine di evitare malintesi e fraintendimenti. Lo stesso per i videogiochi, nei quali molte volte risulterà necessario creare da zero un nuovo termine introdotto dal gioco stesso, e spesso inventato dai giocatori nel corso delle partite o nato in blog ad esso dedicati.

La localizzazione, non solo tradurre ma adattare, non solo il testo ma tutto ciò che lo circonda.

Ecco cos’è la localizzazione.

Stefano Gaffuri

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